Nell’ambito della promozione del lascito dantesco, la biblioteca organizza anche quest’anno le Letture Classensi, cosi denominate dal luogo in cui si celebrano, cioè la Sala Dantesca della biblioteca. Si tratta di un prestigioso contributo ravennate nel solco di una prassi secolare di lettura ed interpretazione.
Dopo il primo incontro tenutosi il 1° ottobre 2022, in cui il prof. Carrai trattò di Dante e la poesia classica, il 20 maggio prossimo alle ore 15, gli studi prodotti dallo stesso Carrai e da Sara Calculli, Paolo Falzone, Sonia Gentili e Giorgio Inglese, tutti docenti della Sapienza – Università di Roma, saranno al centro di una tavola rotonda coordinata dalla professoressa Sebastiana Nobili (Università di Bologna).
Le Letture Classensi 2022 prendono in esame il rapporto che Dante ebbe con gli autori della latinità aurea, letti dal poeta di prima mano e con grande passione. Il saggio del prof. Carrai, in particolare, mette in rilievo come alcune storie e personaggi della mitologia classica siano stati particolarmente familiari a Dante e fecondi di suggerimenti importanti per la sua opera di scrittore. La ricerca si completa con gli approfondimenti degli altri studiosi, che affrontano alcuni aspetti di tale dinamica testuale: dai loro saggi emerge soprattutto l’idea che il poeta ebbe della poesia latina e di quegli autori di cui egli si considerava erede. I poeti chiamati in causa per un confronto più o meno ravvicinato servono da reagenti, in questi studi, per capire meglio quale fosse il modello poetico che essi proposero a Dante e come, su quella base, egli si forgiò una propria poetica classicistica, ben diversa da quella che sarebbe stata di lì a poco di Petrarca, e nondimeno destinata ad influire sulle opere dei poeti futuri dell’Italia e del mondo intero.