Scritture di Frontiera 2020
Per Dante, esule e straniero
Biblioteca Classense / Chiostro d’ingresso
Via Baccarini, 3 – ore 11.00
“Indi partissi povero e vetusto; / e se ‘l mondo sapesse il cor ch’elli ebbe / mendicando sua vita a frusto a frusto, / assai lo loda, e più lo loderebbe” Paradiso , canto VI
Scritture di Frontiera è una rassegna letteraria, a cura di ScrittuRa festival, realizzata grazie all’Assessorato all’Immigrazione e all’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e Istituzione Biblioteca Classense. Nell’ambito delle celebrazioni Dantesche previste per i 700 anni è stato approfondito il tema di Dante esule e straniero.
La rassegna a cura di Matteo Cavezzali, che dialoga con gli ospiti, è realizzata in convenzione con il Comune di Ravenna e grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Libreria Dante di Longo.
Sabato 19 settembre
Roberto Keller “Lezione di letteratura di confine: dalla terra di nessuno alla terra delle storie”
Direttore della casa editrice Keller, punto di riferimento in Italia per la letteratura mitteleuropea, è particolarmente attento alle tematiche dei confini.
«I confini» – per Keller – «non sono semplici linee su una mappa, non sono sempre muri insuperabili e nemmeno valichi in cui ci si muove tra due realtà completamente diverse tra loro. Assomigliano più ai fiumi che portano con sé qualcosa di tutti i luoghi che hanno attraversato. Sono luoghi in cui le lingue si ribellano alle convenzioni, in cui ci sono dialoghi e frizioni, a volte ferite che durano decenni… Ma sono anche un nervature profonde e antiche lungo le quali si muovono energie, storie, luci e ombre».
Sabato 26 settembre
Elvis Malaj “Il mare è rotondo”
Elvis Malaj ha pubblicato nel 2017 la sua prima racconta di racconti Dal tuo terrazzo si vede casa mia (Racconti edizioni). Il suo primo romanzo, Il mare è rotondo, è uscito nel maggio del 2020 per Rizzoli ed è stato candidato al Premio Strega.
Quella tra Ujkan – il protagonista del romanzo – e l’Italia è una relazione complicata. Andarci è sempre stato lo scopo della sua vita, ma il motivo non se lo ricorda più. Quando aveva undici anni aveva provato a raggiungerla mescolandosi ai profughi kosovari, ma sua madre era riuscita a scovarlo un attimo prima che s’imbarcasse.
Sabato 3 ottobre
Dacia Maraini “Si va via per tornare, la lunga vita di Dacia”
Nel 1943 il governo giapponese, in base all’allenza cha ha stipulato con Italia e Germania, chiede ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò. Al loro rifiuto, vengono internati insieme alle tre figlie in un campo di concentramento a Tokyo. Lì patiscono due anni di estrema fame, liberati, soltanto a guerra finita, dagli americani. Dacia Maraini in seguito viaggiò attorno al mondo assieme al compagno Alberto Moravia, riscoprendo il valore della diversità. I grandi temi sociali, la vita delle donne, i problemi dell’infanzia sono da sempre al centro del suo lavoro. Tra le sue opere fondamentali La lunga vita di Marianna Ucrìa, Bagherìa, Corpo felice.
INFO
Ingresso gratuito, in ottemperanza ai protocolli anti Covid-19, l’ingresso è esclusivamente su prenotazione. Prenotazione ticket online su Eventbrite.
In caso di maltempo gli incontri si terranno in Sala Dantesca
www.classsense.ra.it